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In 1999, legendary venture capitalist John Doerr invested nearly $12 million in a startup that had amazing technology, entrepreneurial energy and sky-high ambitions, but no real business plan. Doerr introduced the founders to OKRs and with them at the foundation of their management, the startup grew from 40 employees to more than 70,000 with a market cap exceeding $600 billion. The startup was Google. 

In Surrender, it’s Bono who picks up the pen, writing for the first time about his remarkable life and those he has shared it with. In his unique voice, Bono takes us from his early days growing up in Dublin, including the sudden loss of his mother when he was 14, to U2’s unlikely journey to become one of the world’s most influential rock bands, to his more than 20 years of activism dedicated to the fight against AIDS and extreme poverty. 

Zwanzig Jahre sind vergangen: Als sich Stefan und Theresa zufällig in Hamburg über den Weg laufen, endet ihr erstes Wiedersehen in einem Desaster. Zu Studienzeiten waren sie wie eine Familie füreinander, heute sind kaum noch Gemeinsamkeiten übrig. Stefan hat Karriere bei Deutschlands größter Wochenzeitung BOTE gemacht, Theresa den Bauernhof ihres Vaters in Brandenburg übernommen. Aus den unterschiedlichen Lebensentwürfen sind gegensätzliche Haltungen geworden. Stefan versucht bei seiner Zeitung, durch engagierte journalistische Projekte den Klimawandel zu bekämpfen.

El arte y la literatura, en estos ensayos, aparecen como instancias democráticas y necesarias para un nuevo mundo. La idea de que un artista no puede y no debe separarse de su entorno es repetida una y otra vez en los textos, que nos muestran a una Woolf que cree en un mundo distinto al que conoció: una literatura y un arte nuevos. Solo podemos imaginar la reacción que tendría en una época donde la información es lo más fácil de conseguir. Pero sus palabras siguen llamándonos a apoderarnos de la literatura y a hacerla nuestra, en vez de dejarla en las manos de la elite.

"Du hast doch 'ne spirituelle Vollmeise" - Diese spaßig gemeinte Bezeichnung verpasste mir vor vielen Jahren ein alter Bekannter, der so fest auf dem Boden der Realität stand, dass kein Platz nach oben war. Nicht jeder teilt eben meine Ansichten, muss man auch nicht. Ich kann mich weder als Esoterikerin einordnen, noch bin ich eine Vollblut-Yogini. Und doch bin ich ziemlich spirituell - Ein Mix aus allem Möglichen, von Natur aus eine neugierige Person, die durch Wissenschaft, Science Fiction, Spiritualität und Verschwörungstheorien wandert.

Mujer europea y africana a la vez, binacional, francesa y gambiana, judía con orígenes cristianos y musulmanes, animista antes de la islamización de África occidental, blanca y negra, hoy quiero mostrar todas mis cartas: me siento cómoda con mi piel. Y menos mal, ya que si fuera racista, con todas esas "razas" dentro de mí, me resultaría inevitable odiarme a mí misma. Si es necesario que haya una representación de los negros, ¿qué es ser negro? ¿Un negro de ciudad es lo mismo que un negro de campo? La única regla de la que disponemos es una prueba esclavista. Qué lindo.

El síntoma más angustiante de la mayoría de los conflictos que ven el día en la actualidad es su carácter irreal. Tienen aún menos realidad que el conflicto entre griegos y troyanos. En el centro de la guerra de Troya había, al menos, una mujer que era, por cierto, la perfección de la belleza. Para nuestros contemporáneos el lugar de Helena lo ocupan palabras escritas con mayúscula. Si tomamos una de esas palabras, infladas a base de sangre y lágrimas, e intentamos estrujarla, la encontraremos vacía de contenido. Las palabras con contenido y con sentido no son mortíferas.

As one of the most celebrated musicians of our time, Alicia Keys has enraptured the nation with her heartfelt lyrics, extraordinary vocal range and soul-stirring piano compositions. Yet away from the spotlight, Alicia has grappled with private heartache over the challenging and complex relationship with her father, the people-pleasing nature that characterised her early career, the loss of privacy surrounding her romantic relationships and the oppressive expectations of female perfection.

La relación entre Virginia Woolf y la excentricidad era peculiar. "Desde el primer momento se vio que ella era incalculable, excéntrica y propensa a los accidentes", señala su sobrino, el historiador de arte Quentin Bell. Su aspecto, su ropa y, en suma, ella misma podían generar impresiones encontradas. "Tenía una presencia que la volvía notable de inmediato", dice Madge Garland, legendaria editora de Vogue, al recordar la primera vez que la vio, en los años veinte.

Este texto siempre fue considerado por Simone Weil como su obra principal. En 1940, cuando pensaba irse de Francia, le escribió a un amigo para hacerle saber que le concedía un valor particular. Aunque fue escrito hace cerca de medio siglo, este ensayo llama la atención por su inmediata actualidad. Tras leer el manuscrito, Alain (Émile Chartier) le escribió a la autora: "Su trabajo es de la mayor importancia" y forma parte de esos pocos trabajos que abren "el futuro próximo" y preparan la "auténtica Revolución".

Nata a Udine il 17 agosto 1896 e deceduta a Città del Messico il 5 gennaio 1942, Tina Modotti ha avuto una vita che sembra scritta da un romanziere, fors'anche eccessivamente fantasioso.

Partì da Udine a 2 anni a seguito del padre prima per l'Austria poi approdò a San Francisco, premessa ad una vita errabonda tra Parigi, Mosca, Vienna, Madrid fino in Messico dove morì in circostanze misteriose su un taxi.

Si parla di Mozart, e si sentono molte pagine della sua musica. Ma il filo conduttore è rappresentato da Konstanze Weber, che Amadé sposa nel 1782, quando lui ha 25 anni, e lei 20. Si delinea il ritratto di donna in formazione, dapprima poco più di una bambina, poi una ragazza piena di seduzioni, una moglie che conserva il piacere del gioco e mette in secondo piano i fastidiosi doveri di una donna di casa, alla quale Mozart resterà sempre molto legato, fino al giorno della morte, nel 1791, quando lui ha 35 anni, e lei 29.

Nata a Udine il 17 agosto 1896 e deceduta a Città del Messico il 5 gennaio 1942, Tina Modotti ha avuto una vita che sembra scritta da un romanziere, fors'anche eccessivamente fantasioso. Partì da Udine a 2 anni a seguito del padre prima per l'Austria poi approdò a San Francisco, premessa ad una vita errabonda tra Parigi, Mosca, Vienna, Madrid fino in Messico dove morì in circostanze misteriose su un taxi. Artista e intellettuale, attrice a Hollywood nel 1920 e fotografa fu tra i primi a capire il valore sociale della fotografia.

Nata a Udine il 17 agosto 1896 e deceduta a Città del Messico il 5 gennaio 1942, Tina Modotti ha avuto una vita che sembra scritta da un romanziere, fors'anche eccessivamente fantasioso. Partì da Udine a 2 anni a seguito del padre prima per l'Austria poi approdò a San Francisco, premessa ad una vita errabonda tra Parigi, Mosca, Vienna, Madrid fino in Messico dove morì in circostanze misteriose su un taxi. Artista e intellettuale, attrice a Hollywood nel 1920 e fotografa fu tra i primi a capire il valore sociale della fotografia.

"L'aratro del mare" racconta le traversie dell'ultimo viaggio di Bolívar da Santa Fé di Bogotà a Santa Marta, dove mette fine alle sue illusioni guardando il Mar dei Caraibi, rinfrescato dalla brezza dell'imponente massiccio della Sierra Nevada. Il radiodramma è un viaggio fatto prima in compagnia della sua amata Manuela Saenz e poi insieme con gli ultimi fedeli militari: un vero e proprio calvario per il Libertador, oppresso non solo dalla tisi che lo consuma ma soprattutto dai ricordi e dalla tardiva consapevolezza di avere "arato nel mare".

"L'aratro del mare" racconta le traversie dell'ultimo viaggio di Bolívar da Santa Fé di Bogotà a Santa Marta, dove mette fine alle sue illusioni guardando il Mar dei Caraibi, rinfrescato dalla brezza dell'imponente massiccio della Sierra Nevada. Il radiodramma è un viaggio fatto prima in compagnia della sua amata Manuela Saenz e poi insieme con gli ultimi fedeli militari: un vero e proprio calvario per il Libertador, oppresso non solo dalla tisi che lo consuma ma soprattutto dai ricordi e dalla tardiva consapevolezza di avere "arato nel mare".

"L'aratro del mare" racconta le traversie dell'ultimo viaggio di Bolívar da Santa Fé di Bogotà a Santa Marta, dove mette fine alle sue illusioni guardando il Mar dei Caraibi, rinfrescato dalla brezza dell'imponente massiccio della Sierra Nevada. Il radiodramma è un viaggio fatto prima in compagnia della sua amata Manuela Saenz e poi insieme con gli ultimi fedeli militari.

"L'aratro del mare" racconta le traversie dell'ultimo viaggio di Bolívar da Santa Fé di Bogotà a Santa Marta, dove mette fine alle sue illusioni guardando il Mar dei Caraibi, rinfrescato dalla brezza dell'imponente massiccio della Sierra Nevada. Il radiodramma è un viaggio fatto prima in compagnia della sua amata Manuela Saenz e poi insieme con gli ultimi fedeli militari: un vero e proprio calvario per il Libertador, oppresso non solo dalla tisi che lo consuma ma soprattutto dai ricordi e dalla tardiva consapevolezza di avere "arato nel mare".

Nata a Udine il 17 agosto 1896 e deceduta a Città del Messico il 5 gennaio 1942, Tina Modotti ha avuto una vita che sembra scritta da un romanziere, fors'anche eccessivamente fantasioso. Partì da Udine a 2 anni a seguito del padre prima per l'Austria poi approdò a San Francisco, premessa ad una vita errabonda tra Parigi, Mosca, Vienna, Madrid fino in Messico dove morì in circostanze misteriose su un taxi. Artista e intellettuale, attrice a Hollywood nel 1920 e fotografa fu tra i primi a capire il valore sociale della fotografia.

"L'aratro del mare" racconta le traversie dell'ultimo viaggio di Bolívar da Santa Fé di Bogotà a Santa Marta, dove mette fine alle sue illusioni guardando il Mar dei Caraibi, rinfrescato dalla brezza dell'imponente massiccio della Sierra Nevada. Il radiodramma è un viaggio fatto prima in compagnia della sua amata Manuela Saenz e poi insieme con gli ultimi fedeli militari: un vero e proprio calvario per il Libertador, oppresso non solo dalla tisi che lo consuma ma soprattutto dai ricordi e dalla tardiva consapevolezza di avere "arato nel mare".